La nuova visione onirica di Rochas by Charles de Vilmorin
- Giulia Alice
- 15 ott 2021
- Tempo di lettura: 2 min

Tra i debutti più attesi della fashion week parigina c’era sicuramente Charles de Vilmorin, nuovo direttore creativo della maison francese Rochas, che a solo 24 anni ha già conquistato il mondo dell'Haute Couture con la sua collezione omonima nell’aprile del 2020, in piena pandemia.
Laureatosi presso l’Ecole de la Chambre Syndicale de la Couture Parisienne nel 2019, Charles si è subito messo in luce per la sua particolare estetica molto grafica, ricca di colori e tessuti multiformi.
La griffe Rochas è stata fondata nel 1925 dall'allora ventitreenne Marcel Rochas, che si è subito contraddistinto per la sua indole surrealista e fuori dai tradizionali canoni del tempo.
Egli infatti isolava, rivisitava e ricreava i capi applicandovi la sua particolare estetica fatta di stampe sgargianti, strati di tessuto che sbordavano in modo asimmetrico dagli abiti, dando vita a una nuova visione di femminilità con silhouette artefatte e innaturali che violavano le leggi della fisica.
La casa di moda verrà chiusa nel 1953, ma negli ultimi anni è stata rilanciata più volte da diverse direzioni creative: Peter O’Brien (1989-2002), Olivier Theyskens (2002-2006), Marco Zanini (2008-2013), Alessandro Dall’acqua (2014-2021), fino all'attuale ed esordiente Charles de Vilmorin per la primavera-estate 2022.
La sfilata di debutto per Rochas si è tenuta all’hotel Mona Bismarck, dove il tocco creativo del giovane designer è stato riportato anche sulle finestre dell'edificio, dipinte con disegni di voluttuose amazzoni, a creare un magico gioco di luci e ombre.
La collezione si apre con dei look che sembrano giocare molto con i colori del fuoco ardente: gonne e abiti plissettati nei toni del rosso e nero, alti stivali con rouches ricoperti da strass, un abito stringato in pelle nera abbinato a stivali alti rossi e gialli, un abito plissettato rosso e arancione con un'ampia fascia di volant, abiti lunghi neri con volant e spacchi abbinati al rosso incandescente.
Arrivano poi le stampe, caratteristica distintiva del designer, nei colori del rosso, blu, giallo e nero su vestiti lunghi e voluminosi, pantaloni a vita alta, top corto con gonna lunga, abbinati a boots neri e rossi.
La decostruzione è invece il tema dell'ultima parte: reggiseno fasciato, abiti al ginocchio, vestiti bianchi chemisier tagliati alle spalle, volumi asimmetrici nelle gonne gonfie, trasparenze e attorcigliamenti di morbidi tessuti.
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